"Forse non molti sanno che quando il Barone Pierre de Coubertin, storico e pedagogo francese, ispirandosi all’antichità e in particolare alla Grecia, alla fine dell’800 inventò una nuova filosofia educativa e, con essa, il movimento olimpico, non considerava lo sport come unico strumento educativo, ma solo una parte importante della formazione del giovane uomo moderno insieme con le arti.
Così, durante le prime edizioni dei Giochi Olimpici non c’erano soltanto gare ginniche e atletiche, ma anche gare di poesia, di letteratura, di musica, di danza e altre ancora.
Le Olimpiadi di oggi hanno dimenticato questa straordinaria concezione di de Coubertin relativa alla complessità della natura umana e delle esigenze formative di un giovane cittadino, ma c’è sempre speranza che le origini vengano recuperate e rivalutate.
E’ sotto gli occhi di tutti che, di fronte alle difficoltà e alla dura realtà che incontrano i giovani nell’affrontare la vita, lo sport e l’arte costituiscono due potenti motori di comunione, di comprensione; due fonti di attrazione universale che non necessitano di spiegazione, di traduzione, ma che di per sé sono lingue universali, strumenti di comunicazione e integrazione fra genti diverse fra loro per nazionalità, cultura, censo, religione.
Il gioco e lo sport, che altro non è se non gioco ritualizzato, racchiudono in sé anche una forte componente creativa che li avvicina molto all’arte: un grande calciatore (si pensi a Pelé, a Maradona), un grande schermitore (Mangiarotti), un grande cavaliere (i d’Inzeo) non sono molto diversi da un grande artista per sensibilità e creatività (la Callas, una grande ballerina, un pittore) quando inventano un movimento, un dribbling, una finta mai visti prima e che tanti altri copieranno poi.
Questo libro avvicina lo sport alle arti figurative che, paradossalmente, non sembra che richiedano grande “fisicità” per essere coltivate. In realtà l’arte contemporanea si è molto avvicinata anche al campo ludico, tipico dello sport, con artisti provocatori, innovatori al limite dello scandalo: ne sono piene le cronache. L’autrice coglie questa realtà come attraverso un rilievo storico e mostra uno spaccato vivacissimo di espressioni ludiche, di gioco, di sport: un lavoro impegnativo. Un lavoro tanto piacevole e interessante che vien voglia di chiedere il bis, come a un artista!"
Mauro Checcoli – Presidente Accademia Olimpica Nazionale Italiana
Mauro Checcoli
Presidente A.O.N.I.
|
Nessun commento:
Posta un commento