domenica 8 dicembre 2013

A PIU’ LIBRI, PIU’ LIBERI UNO SGUARDO AL MONDO DELLA PICCOLA E MEDIA EDITORIA

La piccola e media editoria italiana è stata e continua a essere un centro propulsivo per l’innovazione del settore: attenta alle nuove tecnologie e alle possibilità del digitale, ricca di idee e pronta a puntare su progetti innovativi e di qualità. Una rete di piccole imprese contro cui la crisi ha fatto sentire duramente i propri effetti e che dopo tre anni difficili si trova a dover fare i conti con i problemi di sempre e con quelli nuovi legati anche alla competizione internazionale.
Dagli anni Ottanta in poi, infatti, la PME è stata storicamente uno degli spazi imprenditoriali e creativi dove si è maggiormente espressa la spinta innovativa del settore attraverso la scoperta e valorizzazione di nuovi generi, letterature, autori. E ha sviluppato poli editoriali nuovi rispetto a quelli tradizionali dell’editoria italiana, integrazione trasmediali, processi di innovazione nella comunicazione (web 2.0, ecc.).
I temi di attualità, sui quali essere competitivi per superare il momento attuale, sono il pricing, i nuovi modelli di business (dai temporary shop alle attività di consulenza), la crescita dell’e-commerce, l’importanza che i metadati rivestiranno in un ambiente digitale, l’accesso a linee di finanziamento bancario e i processi produttivi per e-book accessibili.
LE CIFRE DELLA PME NEL 2012 (Fonte: Ufficio studi AIE):
Editori con 5-10 titoli pubblicati:                              1.501   (-2,1% rispetto al 2011)
Editori con 11-50 titoli pubblicati:                            1.125   (+0,5% rispetto al 2011)
Titoli pubblicati sul totale della produzione:             23.701 (+1,5% rispetto al 2011)
Titoli in catalogo:                                                      157.903 (-0,2% rispetto al 2011)
Addetti al settore:                                                     5.700   (-3,0% rispetto al 2011)
Valore di fatturato a prezzo di copertina:                 316,5* (-14,7% rispetto al 2011)
*in milioni di euro

domenica 3 novembre 2013

STORIA DELLO SPORT. IL PUNTO DELLA SITUAZIONE

Seminario SISSCo, in collaborazione con la Siss, con il patrocinio dell’Accademia Olimpica e del Coni.

Primo incontro: 14-14. Verso il “lungo centenario” del Coni.

Roma, Scuola dello Sport, Largo Giulio Onesti, 1
Venerdì 15 novembre 2013.

Ore 10.00-10.45 Apertura dei lavori.
Saluto del coordinatore del Seminario, Francesco Bonini e del direttore della scuola dello sport del Coni.
Tavola rotonda: Gli spazi della storia dello sport: Antonio Lombardo (Aoni), Angela Teja (Siss), Agostino Giovagnoli (Sissco).

Ore 10.45-11.45. Prima sessione: Gli sport. Modera Angela Teja
Felice Fabrizio, Unione è forza: la nascita del movimento sportivo associativo in Italia
Sergio Giuntini, Origini dell’atletica leggera italiana: dall’Unione pedestre torinese (1897) alla Federazione italiana degli sports atletici (1909)
Saverio Battente, Basket modello Siena
Daniele Serapiglia, Per una storia sociale della pallavolo italiana
Fabrizio Orsini, La nascita della scherma sportiva

Ore 11.45-12.45. Seconda sessione: Olimpismo. Modera Antonio Lombardo
Tito Forcellese, L'Italia e i Giochi Olimpici. Un secolo di candidature: politica, istituzioni e diplomazia sportiva
Marco Impiglia, Roma 1960 e lo sviluppo dello sport in Italia
Laura Ciglioni, Le Olimpiadi della dolce vita. Roma 1860, gli americani e la Guerra Fredda
Elio Trifari, Le medaglie olimpiche dimenticate di una spedizione “militare” del 1906
Matteo Troilo, I giochi olimpici e il turismo. Una storia ancora da scrivere
Umberto Tulli , “Mr business ha vinto”. Le Olimpiadi di Los Angeles 1984 tra Reagonimics, caso e necessità.

Ore 13.00-14.00 pausa

Ore 14.15-15.15 Terza sessione: Intersezioni Modera Adolfo Noto
Domenico Elia, Una storia materiale dello sport: premesse metodologiche e prospettive di ricerca
Silvio Dorigo, Parabole di italianità: il caso dell’atletica istriano fiumano zaratina (1905-1954)
Francesco Muollo, La divisione di genere nello sport. Tra emancipazione e tradizioni
Raffaele Ciccarelli, Sport e comunicazione
Tiziana Pikler, Lo sport come bene culturale
Franco Castaldo, The butler did it?

Ore 15.15-16.45 Quarta sessione: Istituzioni Modera Saverio Battente
Giovanni Schininà, Sport, politica e istituzioni in Austria prima e dopo la caduta dell’Impero asburgico.
Antonella Stelitano, Pio X e le Olimpiadi: come la Chiesa si è aperta allo sport
Maria Mercedes Palandri,  Sport cattolico e Concilio Vaticano II
Francesco Davide Ragno, Mariadele Di Blasio,  Quali Americhe? Culture politiche, riti e rappresentazioni nell’organizzazione dei Giochi Panamericani.
Stefano Morosini, “Il CAI non poteva non fare parte delle energie migliori d'Italia”. Il Club Alpino Italiano nel Coni (1927-1943)
Francesca Mazzarini, "Il lungo e difficile dopoguerra dello sport italiano: il ruolo del Coni e le vicende della Fci.".
Leopoldo Tondelli, Il Coni di Giulio Onesti nel sistema degli enti pubblici (1860-1978)
Nicola Sbetti, Sport italiano e relazioni internazionali

Ore 16.45–17.30: Quinta sessione: Quadri locali. Modera Francesco Bonini
Eleonora Belloni,  Giacomo Zanibelli, Lo sport in camicia nera. Il caso toscano tra Siena e Firenze
Luciano De Luca, Le origini dell’educazione fisica in Campania
Anna Maria Pioletti, Gli sport invernali in Valle d’Aosta: breve profilo di una pratica legata al mondo scolastico
Giampaolo Atzei, Sport e miniera: tempo libero, industria a modernizzazione in Sardegna.

Ore 17.30: conclusione dei lavori
Intervento in attesa di conferma (Coni-Aoni) e determinazione degli sviluppi del Seminario Sissco d’intesa con la Siss, l’Aoni, e la Scuola dello Sport del Coni.

PINK POWER: DONNE DI SPORT AL POTERE, UN LIBRO A SOSTEGNO DELLA LOTTA AI TUMORI DEL SENO

Donne di sport, donne al potere. È questo il tema delle undici interviste raccolte in PINK POWER, il libro a cura di Gianluca Boserman e Tiziana Pikler che è stato presentato giovedì 16 maggio 2013 alle ore 10,30 presso la Sala Giunta del CONI.
Dopo le recenti elezioni del CONI, politiche e regionali non si può più parlare di èlite rosa solo per i risultati ottenuti dalle donne sui diversi campi di gara. Sono ben 11 infatti le atlete o ex atlete che hanno tentato la via della politica e dieci di loro, tra ambito CONI (Giunta e Federazioni), Parlamento e Regioni hanno confermato o si sono aggiudicate per la prima volta un posto dirigenziale.
Chi sono? Maria Teresa Baldini, Laura Coccia, Antonella Dallari, Manuela Di Centa, Alessia Filippi, Josefa Idem, Lara Magoni, Fiona May, Alessandra Sensini, Valentina Turisini e Valentina Vezzali.
Alle magnifiche undici, gli ideatori dell’iniziativa editoriale hanno aggiunto altre due interviste ad Antonio Rossi e Jury Chechi, a diverso titolo impegnati nel prossimo evento mondiale che verrà ospitato in Italia, l’Expo 2015.
Alla presentazione, magistralmente condotta dal giornalista Luca Colantoni, è intervenuto il Presidente del CONI Giovanni Malagò, autore della prefazione, il quale ha dichiarato: “Questo libro ha anticipato i tempi poiché è stato concepito e realizzato prima che molte delle donne intervistate, da Fiona May ad Alessandra Sensini fino a Josefa Idem, fossero elette o assumessero cariche di rilievo”. Il Presidente ha poi ricordato come l’idea di questo progetto sia nata durante la corsa per le elezioni al CONI.
Il libro è edito da Storie di Sport ed è stato realizzato con Impresa Donna della Confesercenti in rappresentanza della quale c’era il Presidente Patrizia De Luise: “Non potevano non appassionarci a questa idea per svariati motivi tra i quali, mi preme ricordare, l’importanza dello sport nella vita di tutti noi e la prevenzione, visto che i proventi andranno in parte per la lotta del tumore al seno”.
Il libro infatti è legato a filo doppio alla Susan G. Komen Italia per sostenere la lotta ai tumori del seno: per l’Associazione era presente il responsabile della comunicazione, Gabriele Cosmelli: “La Komen è da sempre vicina alla lotta ed alla prevenzione nei confronti del tumore al seno. Ciò che abbiamo carpito dallo sport è che battaglie del genere si vincono facendo gioco di squadra, solo e soltanto così questa difficilissima lotta potrà avere un risultato positivo”.
Tra le protagoniste del libro era presente Laura Coccia: “La mia battaglia è stata doppia: come donna e come atleta disabile che però gareggiava con i normodotati. Non è stato facile fare i conti con una situazione del genere ma credo che le donne di sport possano dare un contributo importante per la rinascita del nostro Paese”.
Tra gli ospiti erano presenti diverse personalità come Suad Sbai, Presidente Associazione donne marocchine in Italia, Cecilia D’Angelo, Segretario Generale FIBA, e Michele Maffei, Presidente AMOVA.

Da sinistra: Gianluca Boserman,
il presidente del CONI Giovanni Malagò e Tiziana Pikler
La sala Giunta del CONI












Il presidente del CONI Giovanni Malagò
con in mano PINK POWER
Da sinistra: Gianluca Boserman,
Patrizia De Luise presidente di Impresa Donna
della Confesercenti, sponsor dell'iniziativa,
e Tiziana Pikler















Rassegna stampa web (in aggiornamento continuo):
- http://www.eccolanotiziaquotidiana.it/roma-presentato-al-coni-pink-power-il-libro-della-pikler-e-di-boserman-sulle-donne-nello-sport-al-potere/
- http://www.cronacadiretta.it/dettnews.php?idx=9&pg=17414
- http://www.lavoroeformazione.it/news/franchising/pink-power-donne-di-sport-al-potere-un-libro-a-sostegno-della-lotta-ai-tumori-del-seno-17-05-2013,5300
- http://www.confesercentiliguria.it/news/id/2960/cat/8/com/n/Pink-Power-storie-di-donne-e-di-sport-.html
- http://www.impresadonna.it/articoli/pink-power-donne-di-sport-al-potere.html
- http://sportstory.it/2013/05/pink-power-donne-tra-sport-e-potere/
- http://www.storiedisport.it/?p=6861
- http://www.arealocale.com/default.asp?action=article&ID=6898
- http://www.mediapolitika.com/sport/?p=1964
- http://www.aoni.it/
- http://www.chimiconsigliaunlibro.it/index.php?option=com_content&view=article&id=2473%3Apink-power-11-donne-di-sport-al-potere-di-gianluca-boserman-e-tiziana&catid=51%3Ale-ultime-uscite&Itemid=143&lang=it

lunedì 15 luglio 2013

EXPO 2015: CULTURA, SPORT E TURISMO IN CAMPO

·         Venerdì 12 Luglio 2013 (ore 9.30), all’Università degli Studi di Milano-Bicocca in Piazza dell’Ateneo Nuovo, 1 a Milano (Edificio U6 Aula 40), avrà luogo la Giornata di studio (aperta al pubblico e ai media) intitolata “EXPO 2015: CULTURA, SPORT E TURISMO IN CAMPO – Ricerca EXSPORT: azioni e verifica delle aspettative” a cura del Master in “Sport Management, Marketing and Sociology” Interventi (vedi elenco relatori allegato).

·         Il risultato della prima fase della Ricerca è “EXSPORT”: un “contenitore interattivo di emozioni” che opera quale polo di attrazione nazionale ed internazionale per Milano, per la Lombardia e per l’EXPO 2015. È un evento di enterteinment all’insegna della ricerca di nuovi stili di vita per le generazioni del 2015, un valido strumento per diffondere i valori educativi e formativo-culturali dello sport (che costituisce l’asse portante della Ricerca) attraverso l’universale linguaggio dell’immagine sportiva per trasformare in realtà quella “Energia per la vita” che costituisce uno dei temi fondamentali di EXPO 2015.
         
·         4 dati per la Lombardia:
o   il 38,6% della popolazione svolge attività sportiva (ossia il 7% in più della media nazionale);
o   lo sport, nei primi 6 mesi del 2013, ha prodotto un giro d’affari di 65 milioni di euro;
o   il sistema produttivo culturale ammonta a 19 milioni di euro;
o   il cinema interessa i 2/3 degli abitanti.

·         Il Progetto EXSPORT, aperto alla collaborazione degli operatori del settore, si articola su due livelli:

1.       EXSPORT – MILANO WORLDWIDE FICTS FEST”, Finale del Campionato Mondiale della Televisione, del Cinema, della Comunicazione e della Cultura Sportiva 2015.
Il Progetto è stato ideato dalla FICTS – Federation Internationale Cinema Television Sportifs (approvazione della FICTS 8 Agosto 2011, Pechino e del CIO 16 Settembre 2011, Losanna) - sito web: www.sportmoviestv.com - organismo del CIO con sede a Milano (presieduto dal Prof. Franco Ascani, Membro del CIO, Commissione “Cultura ed Educazione Olimpica”).
Si svolgerà a Milano dal 1 al 18 Ottobre 2015 la Finale Mondiale del “World FICTS Challenge” che si articola in 20 tappe nei 5 Continenti quale massima espressione delle attività del settore e che diventerà momento di raccordo e di snodo del Progetto elaborato, nell’arco di un triennio, esclusivamente in funzione di EXPO 2015.
Sono in programma: 1.500 proiezioni di opere provenienti da 113 Paesi e divise in 7 Sezioni; 50 Premiazioni di star internazionali che saranno insignite della “Excellence Guirlande d’Honneur FICTS” (vedi link http://www.sportmoviestv.com/halloffame). Saranno presenti 250 Network televisivi.



2.       ATTIVITA’ E PERCORSI SPORTIVI E CULTURALI “EXSPORT – CULTURE, SPORT, TOURISM FOR ALL”
Alla multimedialità (piattaforma interattiva) che caratterizza il Progetto si aggiungono le opportunità di attività motorie “senza limiti di età” per i milanesi ed i lombardi e per gli ospiti di EXPO 2015.
L’evento sarà “spalmato” attraverso un’azione integrata, in rete, con un mix di azioni attraverso la realizzazione di 440 EVENTI attivi, sul territorio milanese, organizzati per circuiti e legati al tema della Cultura attraverso lo sport, che proporranno contenuti sportivi originali e che saranno gestiti e raggruppati a livello territoriale, coinvolgendo - in particolare - 300 Scuole e 90.000 studenti (vedi Progetto “5 CERCHI PER  EXSPORT” al link http://www.sportmoviestv.com/trofeidimilano) nonché tutti gli impianti sportivi e le sedi dei beni culturali.

·         Secondo il concetto di “multitasking”, si parte dal nucleo del “Festival per la Televisione, il Cinema e la Comunicazione Sportiva” per arrivare a coinvolgere le passioni sportive e gli interessi culturali collettivi ed individuali di numerosi stakeholder attraverso un articolato e ricco percorso di iniziative a 360° dedicate a 5 Aree di interesse primario: Sport, Cultura, Turismo, Educazione ed Alimentazione – Stili di vita (http://www.sportmoviestv.com/exsport).

·        L’azione, con inizio a Gennaio 2014, si svilupperà attraverso il Progetto EXSPORT, inteso come evento mediatico (diffusione anche del Brand Milano) per valorizzare le attività sportive e culturali e far conoscere il territorio e le sue potenzialità, con l’obiettivo di promuovere lo sport a tutti i livelli e di incoraggiare la pratica dell’attività fisica e salutari stili di vita.

·        Sono tre gli eventi sportivi internazionali in programma, per ora, durante EXPO 2015: oltre al “Mondiale” della Televisione, del Cinema, della Comunicazione e della Cultura Sportiva,  i “Mondiali” di Canoa e la Heineken Cup di Rugby.

venerdì 12 luglio 2013

LE AVANGUARDIA PARIGINE FIN DE SIECLE: AL PEGGY GUGGENHEIM DAL 28 SETTEMBRE

Con un centinaio di opere tra dipinti, disegni, stampe e lavori su carta, la mostra Le avanguardie parigine fin de siècle: Signac, Bonnard, Redon e i loro contemporanei, a cura di Vivien Greene, Curator, 19th-and Early 20th-Century Art, Solomon R. Guggenheim Museum, New York, prende in analisi la scena artistica parigina, focalizzandosi sulle maggiori avanguardie di fine '800, in particolar modo su neo-impressionisti, Nabis, simbolisti e i loro protagonisti.
La mostra si terrà dal 28 settembre 2013 al 6 gennaio 2014.

La Parigi fin de siècle fa da scenario a sconvolgimenti politici e forti trasformazioni culturali. Riflettendo le molte sfaccettature di un’epoca ansiosa e inquieta, questo periodo vede la formazione di una serie di nuovi movimenti artistici, quali neo-impressionisti, Nabis e simbolisti. I soggetti della loro arte sono gli stessi dei loro predecessori impressionisti, paesaggi, vedute cittadine moderne, attività ricreative, a cui si aggiungono scene introspettive e visioni fantastiche, ma è la modalità con cui questi temi vengono trattati a cambiare. Indagando tali avanguardie la mostra si sofferma in particolar modo su alcuni dei maggiori protagonisti di quest’epoca: Paul Signac, Maximilien Luce, Maurice Denis, Pierre Bonnard, Félix Vallotton e Odilon Redon.
FÉLIX VALLOTTON
Scène de rue (Scena di strada), 1895,
penna d'oca, china, matite colorate e acquerello su carta, 24 x 38 cm, collezione privata
La conferenza stampa è prevista venerdì 27 settembre, alle ore 12, presso la Collezione Peggy Guggenheim.
CLAUDE MONET
Nymphéas (Ninfee), 1914,
olio su tela, 135 x 145 cm, collezione privata






PAUL SIGNAC
Saint-Tropez. Fontaine des Lices, 1895,
olio su tela, 65 x 81 cm, collezione privata

domenica 23 giugno 2013

LA COPERTINA DI PINK POWER: SIMBOLISMO AL FEMMINILE

"Affido alla forza dei simboli la rappresentazione visiva di un fenomeno nuovo ed evidente: cresce il numero delle donne atlete elette a ricoprire cariche politiche e istituzionali. Una notizia di attualità che il libro racconta attraverso 13 interviste, ma non una moda destinata a passare. E per questo ho scelto di  raffigurare questo fenomeno con i simboli, che per definizione “mettono insieme” parti distinte e individuate in un modo che è riconoscibile e uguale per tutti e per sempre.  
Il cerchio con la croce attaccata in basso è la stilizzazione dello specchio di Venere, la dea dell’amore e della bellezza, ed è il femminile per eccellenza. Il tondo spezzato da una linea – interruzione di circuito – è il segno grafico che nei dispositivi elettronici indica la messa in pausa, lo “stand by” pronto a passare al “power”.
Le due figure si sovrappongono, i cerchi diventano uno solo, la linea verticale si allunga verso il centro: ne esce una terza immagine che mette insieme femminile e potere: il “potere rosa”.  Infine, la corona, che è alloro e ulivo,  evoca la dimensione del trionfo, sportivo e politico. 
Simboli della Grecia antica e della nostra era digitale insieme per raccontare, ci auguriamo,  l’inizio di un’altra storia".
Elena Delfino
(Giornalista e pittrice)

La copertina di PINK POWER

mercoledì 19 giugno 2013

DAI NUOTATORI DI EAKINS A QUELLI DEL SETTECOLLI

Sarà l’atmosfera che si respira nel complesso del Foro Italico, dove ogni impianto profuma di storia. Sarà il fascino di una disciplina nata con l’uomo, come il nuoto. Sarà la posizione degli atleti sui blocchi di partenza di partenza che ricorda quella del Gruppo di Nuotatori (1884-’85) ritratti da Thomas Eakins molto più di un secolo fa. Ma a guardare le gare dalle splendide tribune dello Stadio del Nuoto, nei tre giorni degli Internazionali di Nuoto – 50esima edizione del Settecolli, il confronto tra gli uomini ritratti dall’artista americano e gli atleti di oggi alla caccia dell’ultimo tempo utile per i Campionati del Mondo di Barcellona, che si svolgeranno a fine luglio, agli amanti dell’arte e dello sport è balenato subito alla mente.
L’americano Thomas Eakins (Philadelphia, 1844-1916), infatti, partiva da studi medico-scinetifici, legati alla medicina e alla nascente fotografia, per proporre lucide immagini con personaggi anatomicamente definiti nei minimi dettagli. Nel Gruppo di Nuotatori (Amon Carter Museum, Fort Worth), uno dei suoi maggiori studi di nudo in una composizione all’aperto, l’occasione è rappresentata proprio dal nuoto. Gli uomini ritratti sono alcuni suoi amici e studenti, con l’artista stesso disteso sulla roccia sulla sinistra. Una curiosità: l’opera è stata realizzata su commissione, ma è stata poi rifiutata dal committente (da “Il gioco e lo sport nelle arti pittoriche. Dalle origini all’Ottocento” di Tiziana Pikler).
Come dire: meglio un pensiero all’arte che farsi distrarre dall’ennesima puntata del love affair Pellegrini-Magnini. Per la cronaca sportiva: lei si è qualificata per i Mondiali di Barcellona, lui no.

Thomas Eakins, Gruppo di Nuotatori, 1884-'85
(oliosu tela, 69.5x92,4 cm.)
Amon Carter Museum, Fort Worth
Lo start degli atleti al Settecolli














Lo Stadio del Nuoto al Foro Italico
Le tribune durante il Settecolli












Filippo Magnini in mix zone
La premiazione di Federica Pellegrini
con l'attore Raul Bova

martedì 18 giugno 2013

LE AFFINITA’ DELL’OPPOSTO: IL 20 GIUGNO L’INAUGURAZIONE DELLA MOSTRA

Giovedì 20 giugno alle ore 18.30, presso il Centro Russo di Scienza e Cultura a Roma (Piazza B. Cairoli, 6 – Largo Argentina), si terrà l’inaugurazione della mostra personale “Le Affinità dell’Opposto” di Anastasia Kurakina e Olga Volha Piashko, a cura di Pier Luigi Berto.
Olga ha vinto il premio d’arte del CONI nell’anno 2012 con l’opera “In cerca dell’armonia” e, tra l’altro, ha partecipato insieme a Tiziana Pikler, autrice del libro “Il gioco e lo sport nelle arti pittoriche. Dalle origini all’Ottocento”, a un convegno in occasione di Sport Movies & TV 2012 – 30° Milano International FICTS Fest.
Anastasia, invece, si è aggiudicata il prestigioso premio della città di Tolentino dedicato all’illustrazione nell’anno 2011.
Olga e Anastasia, oltre a disegnare, incidere e dipingere, firmano anche, istallazioni, agili e stimolanti, realizzate a quattro mani, dimostrando di operare anche in settori meno tradizionali”, ha dichiarato Pier Luigi Berto. “Mi auguro che Roma ritrovi, come ai tempi del Gran Tour, la sua naturale propensione a favorire un clima culturale internazionale, dando ospitalità artistica a questi gruppi di giovani artisti prolifici e pieni d’entusiasmo”.
Sarà possibile visitare l’esposizione, a ingresso libero, fino al 29 giugno.
Una delle opere esposte
Olga Volha Piashko e il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in occasione della premiazione del ”Ventaglio per il presidente” al Palazzo del Quirinale














Olga Volha Piashko:
"In cerca dell'armonia"
Il tavolo dei relatori in occasione
del FICTS 2012 a Milano

martedì 11 giugno 2013

AL VIA IL PRIMO PROGETTO INTERNAZIONALE DI STUDIO DELL’OPERA DI JACKSON POLLOCK

Venezia 11 giugno 2013. Comincia un progetto di studio delle undici opere di Jackson Pollock oggi conservate alla Collezione Peggy Guggenheim. I capolavori dell'artista americano saranno oggetto di approfondite indagini scientifiche.

Peggy Guggenheim ha sempre considerato il sostegno dato a Jackson Pollock il traguardo più importante mai raggiunto durante la sua carriera di gallerista e collezionista. Fu lei a commissionargli numerosi dipinti, a organizzargli personali, a vendere e donare molte sue opere a musei e collezionisti internazionali, tra cui la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma e il Museo d'Arte di Tel Aviv. Nel 1950 è sempre Peggy a organizzare la sua prima mostra in Europa nell'Ala Napoleonica del Museo Correr, in Piazza San Marco a Venezia. Per queste ragioni, le opere che Peggy ha scelto di tenere per sé e per la propria collezione personale, hanno un valore aggiunto.

Per l'avvio del progetto un team internazionale di esperti è presente in questi giorni nel museo veneziano. Oltre allo staff della Collezione Peggy Guggenheim, partecipano curatori, conservatori e scienziati del Getty Conservation Institute di Los Angeles, del Solomon R. Guggenheim Museum di New York, del Seattle Art Museum, dell'Opificio delle Pietre Dure di Firenze, dell’Istituto di Scienze e Tecnologie Molecolari e dell’Istituto Nazionale di Ottica del Consiglio Nazionale delle Ricerche e del Centro SMAArt di Perugia . Il progetto di ricerca è coordinato da Luciano Pensabene Buemi, conservatore della Collezione Peggy Guggenheim e da Carol Stringari, conservatore capo del Guggenheim Museum di New York.

In  questa prima fase di indagine saranno condotte misure non invasive su tutte le undici opere della collezione grazie al lavoro dei tecnici del laboratorio mobile MOLAB (CNR-ISTM, SMAArt, INO - CNR) e del Laboratorio di Diagnostica di Spoleto. “Il MOLAB impiegherà strumentazioni allo stato dell’arte“ spiega Costanza Miliani coordinatrice del MOLAB ”per l’analisi elementare (fluorescenza a raggi X) e molecolare (spettroscopia Raman, FTIR, fluorescenza UV-vis), puntuale e di imaging, di pigmenti e leganti, riflettografia multispettrale VIS-NIR con lo scopo di caratterizzare la tecnica pittorica dell’artista e lo stato di conservazione delle opere”.

Jackson Pollock, Alchimia (Alchemy), 1947. Collezione Peggy Guggenheim

martedì 14 maggio 2013

LO SPORT IN ITALIA: ECONOMIA, PASSIONE E BUSINESS A CURA DI BNL

BNL, in occasione del proprio centenario, ha organizzato un incontro dal tema “Sport, Lavoro e Responsabilità”, che si è svolto presso la Tribuna d’Onore dello Stadio Olimpico. Sono intervenuti Giovanni Malagò, Presidente del CONI, Fabio Gallia, Amministratore Delegato di BNL, Toni Nadal, allenatore di Rafael Nadal e David Ferrer. Ha chiuso i lavori Luigi Abete, Presidente di BNL.
Nell’occasione è stato presentato uno studio sullo sport in Italia.
Lo sport in Italia ha assunto una dimensione economica rilevante: presenta un peso pari all’1,6% del Pil nazionale nel 2011 e genera un giro d’affari di circa 25 miliardi di euro. In Italia le spese per lo sport delle famiglie residenti ammontano a 22 miliardi di euro, pari al 2,3% del totale dei consumi, un importo equivalente alla spesa per le comunicazioni (telefonia, giornali, media) e pari al 17% circa delle spese alimentari.
Nell’ultimo decennio in Italia si sono registrati significativi progressi in termini di tasso di partecipazione alle attività sportive. Rispetto al 2001 il numero di persone che praticano sport è aumentato di 2,7 punti percentuali (pari a circa 1,6 milioni), a fronte di una contrazione di 1,2 milioni nel numero dei sedentari. La percentuale degli italiani che nel 2011 ha dichiarato di non praticare sport né attività fisica nel tempo libero è pari al 38,3%, si tratta di oltre 22 milioni di persone, un valore elevato rispetto a quelli dei principali paesi europei.
L’Italia registra una spesa pubblica destinata allo sport inferiore in valore assoluto rispetto a molti paesi tra cui: Gran Bretagna, Germania e Francia, che destinano allo sport un ammontare di contributi pubblici compreso tra il 3 e il 5% del Pil nazionale a fronte del 2% italiano. Le risorse pubbliche destinate allo sport hanno registrato una crescita media del 5% tra il 2001 e il 2009, cui ha fatto seguito un’inversione di tendenza nel 2010 (-16%) che ha portato il flusso annuo a circa 2,5 miliardi di euro. Oltre la metà della spesa viene sostenuta dai comuni (54%) seguiti da Stato (27%), regioni (11%) e province (8%).
I risultati olimpici ottenuti dallo sport italiano restano comunque di livello elevato. Nelle ultime quattro edizioni dei Giochi Olimpici l’Italia si è posizionata tra il 7° e il 9° posto. Gli altri paesi che nello stesso arco temporale si sono piazzati sempre tra i primi dieci sono: Stati Uniti, Cina, Russia, Germania, Francia, Gran Bretagna e Australia.
Dimensione economica e fonti di finanziamento
Lo sport in Italia ha assunto una dimensione economica rilevante: pur avendo registrato una flessione negli ultimi anni, nel 2011 presenta un peso pari all’1,6% del Pil (nel 2008 era pari all’1,8% del Pil) e genera un giro d’affari di circa 25 miliardi di euro. Considerando anche l’indotto (investimenti in opere pubbliche, turismo, trasporti, media tradizionali e media innovativi, occupati diretti ed indiretti, imprese di ogni classe dimensionale che operano nel settore, innovazione tecnologica ed export) si arriva a circa 3 punti percentuali di Pil.

Il valore della produzione direttamente e indirettamente attivato dallo sport è pari a oltre 50 miliardi di euro e si calcola che le entrate delle Amministrazioni pubbliche attribuibili al comparto ammontino a circa 5 miliardi di euro.

L’elevato interesse verso lo sport in Italia trova riscontro anche nei dati relativi ai media. Nel nostro paese sono presenti tre quotidiani nazionali che trattano esclusivamente di sport e registrano oltre 6 milioni di lettori al giorno, un numero molto elevato se si considera che il totale degli italiani che legge un quotidiano è pari a circa 24 milioni di persone. Il quotidiano più letto in assoluto in Italia è proprio un quotidiano sportivo che sopravanza come numero di lettori i due più importanti quotidiani generalisti. Negli ultimi anni si conta un numero crescente di rubriche televisive, quotidiane o settimanali, dedicate a temi sportivi. Nel 2010 sono state oltre 1300 le ore di trasmissione dedicate a programmi televisivi sportivi sulle reti pubbliche, cui si aggiungono altre 900 ore di contenuti offerti dai due primi gruppi televisivi privati non a pagamento. I dati forniti dalla Siae hanno evidenziato nello stesso anno oltre 141 mila spettacoli sportivi dal vivo ai quali hanno partecipato 27,5 milioni di spettatori paganti, per un volume di affari pari a 2 miliardi di euro.
Le fonti di finanziamento dello sport passano principalmente per tre canali1: a) individui e famiglie; b) aziende private; c) finanziamenti pubblici.
La spesa sostenuta direttamente dagli individui e dalle famiglie costituisce la principale fonte di finanziamento per lo sport in quasi tutti i paesi europei. A livello Ue si stima che il totale dei costi sostenuti dalle persone fisiche per lo sport ammonti a circa 100 miliardi di euro annui.
In Italia le spese per lo sport delle famiglie residenti ammontano a 22 miliardi di euro, pari al 2,3% del totale dei consumi, un importo equivalente alla spesa per le comunicazioni (telefonia, giornali, media) e pari al 17% circa delle spese alimentari. La principale voce di spesa è quella relativa all’abbigliamento e alle calzature (6,7 mld di euro), seguita dalle spese vere e proprie per lo sport attivo (3,3 mld) e dal turismo sportivo (2,9 mld).
I finanziamenti delle aziende private possono derivare da molteplici iniziative come: sponsorizzazioni (di eventi, società o federazioni sportive), acquisto di spazi pubblicitari in strutture sportive, vendita di beni e servizi alle società sportive a prezzi inferiori al mercato, donazioni etc. Le sponsorizzazioni in ambito sportivo assorbono circa il 90% del totale delle sponsorizzazioni, un ruolo rilevante è svolto dai media e dalle tv attraverso l’acquisto dei diritti legati agli eventi sportivi.
Oltre ai canali diretti, il finanziamento da parte degli individui e delle imprese avviene anche in modo indiretto mediante il pagamento di tasse e imposte.
La terza fonte di finanziamento è quella costituita dai contributi pubblici a favore dello sport. Le risorse pubbliche destinate allo sport hanno registrato una crescita media del 5% tra il 2001 e il 2009, cui ha fatto seguito un’inversione di tendenza nel 2010 (-16%), che ha portato il flusso annuo a circa 2,5 miliardi di euro. Oltre la metà della spesa viene sostenuta dai comuni (54%) seguiti da Stato (27%), regioni (11%) e province (8%). Le regioni che investono di più sono il Trentino Alto Adige, la Valle d’Aosta e il Friuli Venezia Giulia.
Nel confronto con gli altri paesi, l’Italia registra un ammontare di contributi pubblici significativamente inferiore in valore assoluto: circa il 50% in meno rispetto alla Gran Bretagna e alla Germania e circa il 65% in meno rispetto alla Francia. Questi paesi destinano allo sport un ammontare di spesa compreso tra il 3 e il 5% del Pil nazionale a fronte dell’attuale 2% italiano, valore che prima della crisi economica anche per l’Italia si collocava stabilmente al 3% del Pil.
Un ruolo assai rilevante per il sistema sportivo italiano è legato anche all’attività di volontariato. In Italia l’organizzazione sportiva può contare sul lavoro prestato in modo volontario da migliaia di persone all’interno delle strutture organizzative dello sport (associazioni sportive, federazioni, comitati territoriali etc.). Un’analisi condotta presso un campione di 11.000 associazioni sportive ha evidenziato come mediamente operino 10-12 volontari per associazione offrendo circa cinque ore di lavoro volontario a settimana. Si arriva pertanto, a livello nazionale ad un ammontare pari a circa 400 mila volontari e 225 milioni di ore di volontariato per un valore annuo quantificabile in 3,4 miliardi di euro di lavoro equivalente.
I numeri della pratica sportiva
L’ultima indagine Istat sulla pratica dello sport in Italia2, segnala come nel 2011 le persone con età superiore a 3 anni che hanno praticato sport siano state poco meno di 19 milioni (il 32,1% della popolazione nella stessa fascia di età). Di queste circa i due terzi ha praticato attività sportiva in modo continuativo, mentre un terzo in modo saltuario. Rispetto al 2008, anno di avvio della recessione economica in Italia, il tasso di partecipazione complessivo è aumentato di 1,1 punti percentuali, segno di un crescente interesse verso lo sport anche in un contesto sfavorevole dal punto di vista economico.

I progressi registrati nella pratica sportiva sono stati ancora più significativi se guardiamo all’ultimo decennio. Rispetto al 2001 si è registrato un aumento delle persone che praticano sport di 2,7 punti percentuali (pari a circa 1,6 milioni), a fronte di una contrazione di 1,2 milioni nel numero dei sedentari. La quota di italiani che nel 2011 ha dichiarato di non praticare sport né attività fisica nel tempo libero è pari al 38,3%, si tratta di oltre 22 milioni di persone.

A livello territoriale nel decennio 2001-11 la crescita dei praticanti è stata guidata prevalentemente dalle regioni settentrionali seguite da quelle del Centro Italia. Nelle regioni del sud la percentuale di coloro che praticano un’attività sportiva è rimasta pressochè invariata al 15%. La regione a registrare il valore più elevato è il Trentino Alto Adige (33%) seguito dalla Valle d’Aosta (29,3%) e dal Veneto (28,7%). Tra le regioni più popolose la Lombardia evidenzia un valore del 26,8%, mentre nel Lazio la quota scende al 22,1%, un livello in linea con la media nazionale.
I più alti tassi di partecipazione alla pratica sportiva si riscontrano nella fasce giovanili della popolazione (6-17 anni) poi, con l’aumentare dell’età, si registra una flessione. Il valore più elevato appartiene alla classe di età compresa tra gli 11 e i 14 anni nella quale circa i 2/3 dei ragazzi pratica uno o più sport.
La pratica sportiva presenta un gender gap con tassi di partecipazione più elevati della componente maschile per tutte le classi di età. In media nel 2011 praticano un’attività sportiva, in modo continuativo il 25,9% delle femmine rispetto al 38,6% dei maschi. Negli ultimi dieci anni l’aumento della pratica sportiva ha registrato un incremento analogo per entrambi i sessi, mantenendo il gap inalterato.
Nonostante i progressi registrati a livello nazionale permane un divario con molti paesi europei. Un’indagine condotta da Eurobarometro nel 2010 su 27.000 cittadini europei ha rivelato come il 40% della popolazione della Ue pratichi attività sportive almeno una volta alla settimana a fronte di un 25% quasi completamente inattivo.
I dati evidenziano un’ampia variabilità. In cima alla graduatoria si trovano i paesi del Nord Europa con valori che arrivano al 72% in Svezia e Finlandia e al 64% in Danimarca. In Italia, pur non essendo i dati confrontabili con quelli dell’Istat, i risultati evidenziano una percentuale di persone che praticano sport pari al 29%, un valore di oltre 10 punti percentuali sotto la media Ue. Anche non considerando i paesi nordici come benchmark di riferimento, l’Italia presenta un ritardo rispetto anche a paesi più simili come la Germania (49%), la Francia (48%) e il Regno Unito (36%).
Analoga tendenza si registra tra i sedentari che nella Ue in media ammontano al 39% del totale con oscillazioni tra il 31 e il 34% in Germania, Regno Unito e Francia e che in Italia salgono al 55% della popolazione.
I ricavi dell’industria sportiva nel mondo
Uno studio di A.T. Kearney3fornisce una serie di spunti interessanti sull’importanza dell’industria sportiva nel mondo. Una stima relativa al valore del business legato allo sport a livello globale oscilla tra i 350 e i 450 miliardi di euro. Questa stima include la costruzione di infrastrutture, il mercato di articoli sportivi, i prodotti in licenza e gli eventi sportivi e tutto l’indotto legato a diritti tv, biglietteria, etc.

Nonostante le difficoltà palesate da alcune discipline, il fatturato dell’industria sportiva cresce a un ritmo superiore a quello del Pil nazionale in molti paesi del mondo. Nel 2009 il mercato degli eventi sportivi a livello mondiale (biglietteria e ricavi da media e marketing) è stimabile in circa 45 miliardi di euro, al primo posto assoluto figura il calcio con 19,5 miliardi di euro (43% del totale) seguito dal football Usa (5,8 mld), dal baseball (5,5 mld), dalla formula uno (3 mld) e dal basket (2,7 mld). Il tennis con 1,9 mld di euro figura al 7° posto con una quota pari al 4% del totale, un valore pressochè analogo a quello dell’hockey e pari a circa un decimo rispetto a quello del calcio. Solo in Europa il calcio genera circa 16 mld di euro con i campionati delle cinque leghe più importanti (Inghilterra, Germania, Francia, Italia e Spagna) che insieme spiegano il 50% del totale.

Tra il 2000 e il 2009 il ritmo di crescita dei ricavi dell’industria sportiva è risultato pari a 3,8 volte la dinamica di crescita del Pil nel Regno Unito, a 3,5 volte in Francia e in Germania e a 1,9 volte quella del Pil negli Usa. Nonostante gli elevati tassi di sviluppo del Pil anche nei paesi BRIC il ritmo di crescita dell’industria sportiva è risultato più elevato (8,2 volte l’incremento del Pil in Russia, 1,7 in Brasile, 1,6 in Cina e 2,1 in India). Le previsioni per l’industria nel suo complesso rimangono favorevoli anche per gli anni a venire.
Lo sport italiano e i risultati olimpici
Lo sport italiano si colloca storicamente nella fascia alta delle classifiche internazionali, sia relativamente agli sport estivi sia a quelli invernali, rispettivamente al 6° e all’11° posto assoluto nei medaglieri olimpici di tutti i tempi. A livello Olimpico nelle ultime 4 edizioni dei Giochi l’Italia si è posizionata tra il 7° e il 9° posto.

Gli altri paesi che nello stesso arco temporale si sono piazzati sempre tra i primi dieci sono: Stati Uniti, Cina, Russia, Germania, Francia, Gran Bretagna e Australia. Nei giochi olimpici dell’ultimo ventennio l’Italia ha raggiunto i migliori risultati in termini di medaglie con una media pari nel periodo a 29 medaglie per edizione nelle Olimpiadi Estive (rispetto alle 18 del periodo precedente) e a 12 medaglie in quelle Invernali (rispetto alle 3,5 del periodo precedente) mantenendo sempre un elevato livello di partecipazione, pari a circa il 60% delle gare in programma.

Questi risultati sono stati ottenuti in un contesto sempre più competitivo. Negli Sport Estivi è raddoppiato il numero dei paesi partecipanti che a partire dal 2000 hanno raggiunto i 200, con un numero di sport pari a 32 (un terzo in più rispetto a quelli del ventennio precedente) e un aumento del 40% di gare di specialità in programma. Negli Sport Invernali è quasi raddoppiato il numero dei paesi partecipanti e sono più che raddoppiate le gare di specialità in programma. Nell’ultima edizione dei Giochi Estivi a Londra l’Italia si è confermata tra le prime dieci (8° posto), mentre negli Sport Invernali ha evidenziato una minor competitività rispetto al passato ottenendo a Vancouver solo il 16° posto. Tra le numerose discipline olimpiche un forte contributo in termini di medaglie è venuto dalla scherma, dal tiro, dal nuoto e dal canottaggio. Nelle ultime due edizioni l’Italia ha ottenuto medaglie in 18 diverse discipline. Risultati migliori, tra i competitor sono stati ottenuti solo da Francia e Germania. Nonostante le difficoltà legate alla recessione e un minor flusso di contributi pubblici l’Italia nell’edizione 2012 dei Giochi Olimpici Estivi ha ottenuto 28 medaglie, una in più rispetto a quelle di Pechino 2008, salendo di una posizione nel medagliere rispetto a quattro anni prima.


David Ferrer sul maxischermo.
Sotto i relatori