giovedì 28 marzo 2013

"LA DONNA NELLO SPORT": NUOVO APPUNTAMENTO AL MUSEO DEGLI SPORT DI COMBATTIMENTO

Mercoledì 10 aprile alle ore 16,30 viene inaugurata una nuova mostra al Museo degli Sport di Combattimento (Centro Olimpico FIJLKAM, via dei Sandolini n. 79, Lido di Ostia). "La Donna tra mito e realtà" è il titolo dell'esposizione, curata dal Direttore del Museo, l'architetto Livio Toschi. Nell'ambito della mostra ci saranno anche le due personali di scultura di Silvana Girlanda, "Volti e frammenti", e di Italo Celli, "Mirabilia".
Dopo l'inaugurazione spazio al convegno dal titolo "La Donna nello Sport" che vede tra i relatori anche Tiziana Pikler, autrice del libro "Il gioco e lo sport nelle arti pittoriche. Dalle origini all'Ottocento".
Vi aspettiamo!

L'invito all'inaugurazione della mostra "La Donna tra mito e realtà"
e al convegno "La Donna nello Sport"

La personale di Silvia Girlanda
La personale di Italo Celli

domenica 17 marzo 2013

INCONTRO CON L’ARTISTA AL MUSEO DEGLI SPORT DI COMBATTIMENTO

Continuano le iniziative al Museo degli Sport di Combattimento al Centro Olimpico di Ostia. L’ultimo Incontro con l’Artista ha visto protagonista Stefania De Angelis, che ha trattato il tema “Il vetro tra arte e artigianato”.
L’artista ha spiegato anche come avviene la lavorazione del vetro, dal ritaglio dei cartoni dei vari pezzi di vetro “perché il lavoro di vetro piombato è un lavoro di mosaico”, alle varie tecniche di assemblaggio, fino alla fase della tessitura e alla pittura a grisaglia.
L’architetto Livio Toschi, Direttore del Museo, ha poi concluso la prima mostra d’arte “Lo Sport e il Mito”, anticipando la nuova esposizione dedicata alla Donna e lo Sport. Appuntamento al prossimo 10 aprile.
L'invito a L'Incontro con l'Artista
Livio Toschi, Direttore del Museo











Un'opera presentata
Una veduta area del Centro Olimpico di Ostia












L'ingresso al Museo
Il plastico del Centro all'interno del Museo












La locandina della prima mostra

MARZO AL GUGGENHEIM: DONNE A VENEZIA E LA COLLEZIONE GIANNI MATTIOLI

Per il secondo anno consecutivo la Collezione Peggy Guggenheim aderisce alla manifestazione "DoVe. Donne a Venezia", nel corso del mese di marzo, offrendo un fitto calendario di approfondimenti, in italiano e inglese, dedicati alla figura di Peggy, icona femminile di stile del Novecento. Il programma prevede:

Tutti i giorni (eccetto il martedì, consueto giorno di chiusura del museo)

ore 12.00 (italiano)
Peggy’s Style
Approfondimento sulla figura di Peggy Guggenheim, considerata pioniera del gusto per le sue scelte in fatto di arte, ma anche di moda e stile di vita all’avanguardia.

ore 16.00 (inglese)
Peggy’s Style

La partecipazione agli approfondimenti è compresa nel biglietto d’ingresso al museo e non è necessaria la prenotazione.
Dal 13 marzo, inoltre, le sale attigue alla mostra Postwar. Protagonisti italiani (23 febbraio – 15 aprile 2013), curata da Luca Massimo Barbero e dedicata a cinque grandi artisti del nostro dopoguerra, ospiteranno La Collezione Gianni Mattioli. Il primo Novecento italiano. Alla celebre Collezione Gianni Mattioli, dal 1997 ospitata dalla Collezione Peggy Guggenheim come prestito a lungo termine, si aggiunge una selezione di capolavori dei maggiori esponenti dell’arte italiana del primo Novecento. In una sorta di antefatto di quello che fu il panorama artistico nazionale dopo la seconda guerra mondiale, vengono ora esposte alcune delle opere cardine della Metafisica e del Futurismo di inizio XX secolo, testimonianza tangibile dell’effervescenza della scena artistica di quell’epoca.
Il percorso, a cura di Philip Rylands, direttore del museo veneziano, si apre con un Ecce Puer (1906 c.) in cera di Medardo Rosso, L'anima e la sua veste (1922 c.) e La Vergine (1924) di Adolfo Wildt, opere del giovane Giorgio Morandi, compreso il suo omaggio a Cézanne, Frammento (1914), e il suo primo capolavoro Bottiglia e Fruttiera (1916), e un ritratto parigino di Amedeo Modigliani, Ritratto del pittore Frank Haviland (1914). Si prosegue con la Metafisica delle tele di Giorgio de Chirico, tra cui La Torre Rossa (1913), prima opera venduta dal giovane artista, e una serie di dipinti di Mario Sironi, come il suo Ciclista (1916), una delle prime opere chiave dell’artista, donazione di Giovanni e Lilian Pandini alla Fondazione Solomon R. Guggenheim, e una delle sue celebre Periferie urbane (1921). Si entra poi nel cuore pulsante del Futurismo con indiscussi capolavori Mattioli come Materia e Dinamismo di un ciclista (1913) di Umberto Boccioni, Mercurio transita davanti al sole (1914) di Giacomo Balla, Manifestazione interventista (1914) di Carlo Carrà, Ballerina blu (1912) di Gino Severini, nonché Mare=Ballerina (1912) di Severini, appartenente alla collezione di Peggy Guggenheim. Non mancano in mostra ben tre delle quattro sculture note di Boccioni, Dinamismo di un cavallo in corsa + case (1915), Forme uniche della continuità nello spazio (1913) e Sviluppo di una bottiglia nello spazio (1913), oltre a sue opere pre-futuriste come il Campo padovano (1903) e Controluce (1910), entrambe provenienti da collezioni private.
Il testo sovversivo di Marinetti, che si concludeva con “eretti sulla cima del mondo lanciamo ancora una volta la nostra sfida insolente alle stelle”, era inteso in primis come una rivoluzione letteraria (“Il coraggio, l’audacia, la ribellione, saranno elementi essenziali della nostra poesia”), ma allo stesso tempo incitava, attraverso la drastica rottura con la tradizione, a un radicale rinnovamento di tutti gli aspetti della cultura italiana, esortando alla velocità, al dinamismo e alla ricerca tecnologica. L’anno seguente, precisamente l’11 febbraio e l’11 aprile del 1910, cinque artisti sottoscrissero in due momenti distinti, il Manifesto dei Pittori Futuristi: Balla, Boccioni, Carrà, Russolo e Severini. I cinque firmatari sono tutti presenti con i loro capolavori all’interno della collezione Mattioli, e del riallestimento oggi alla Collezione Peggy Guggenheim.

Collezione Peggy Guggenheim. Ph. Andrea Sarti/CAST1466
Umberto Boccioni Studio per la città che sale, 1910. Collezione Gianni Mattioli