martedì 14 maggio 2013

LO SPORT IN ITALIA: ECONOMIA, PASSIONE E BUSINESS A CURA DI BNL

BNL, in occasione del proprio centenario, ha organizzato un incontro dal tema “Sport, Lavoro e Responsabilità”, che si è svolto presso la Tribuna d’Onore dello Stadio Olimpico. Sono intervenuti Giovanni Malagò, Presidente del CONI, Fabio Gallia, Amministratore Delegato di BNL, Toni Nadal, allenatore di Rafael Nadal e David Ferrer. Ha chiuso i lavori Luigi Abete, Presidente di BNL.
Nell’occasione è stato presentato uno studio sullo sport in Italia.
Lo sport in Italia ha assunto una dimensione economica rilevante: presenta un peso pari all’1,6% del Pil nazionale nel 2011 e genera un giro d’affari di circa 25 miliardi di euro. In Italia le spese per lo sport delle famiglie residenti ammontano a 22 miliardi di euro, pari al 2,3% del totale dei consumi, un importo equivalente alla spesa per le comunicazioni (telefonia, giornali, media) e pari al 17% circa delle spese alimentari.
Nell’ultimo decennio in Italia si sono registrati significativi progressi in termini di tasso di partecipazione alle attività sportive. Rispetto al 2001 il numero di persone che praticano sport è aumentato di 2,7 punti percentuali (pari a circa 1,6 milioni), a fronte di una contrazione di 1,2 milioni nel numero dei sedentari. La percentuale degli italiani che nel 2011 ha dichiarato di non praticare sport né attività fisica nel tempo libero è pari al 38,3%, si tratta di oltre 22 milioni di persone, un valore elevato rispetto a quelli dei principali paesi europei.
L’Italia registra una spesa pubblica destinata allo sport inferiore in valore assoluto rispetto a molti paesi tra cui: Gran Bretagna, Germania e Francia, che destinano allo sport un ammontare di contributi pubblici compreso tra il 3 e il 5% del Pil nazionale a fronte del 2% italiano. Le risorse pubbliche destinate allo sport hanno registrato una crescita media del 5% tra il 2001 e il 2009, cui ha fatto seguito un’inversione di tendenza nel 2010 (-16%) che ha portato il flusso annuo a circa 2,5 miliardi di euro. Oltre la metà della spesa viene sostenuta dai comuni (54%) seguiti da Stato (27%), regioni (11%) e province (8%).
I risultati olimpici ottenuti dallo sport italiano restano comunque di livello elevato. Nelle ultime quattro edizioni dei Giochi Olimpici l’Italia si è posizionata tra il 7° e il 9° posto. Gli altri paesi che nello stesso arco temporale si sono piazzati sempre tra i primi dieci sono: Stati Uniti, Cina, Russia, Germania, Francia, Gran Bretagna e Australia.
Dimensione economica e fonti di finanziamento
Lo sport in Italia ha assunto una dimensione economica rilevante: pur avendo registrato una flessione negli ultimi anni, nel 2011 presenta un peso pari all’1,6% del Pil (nel 2008 era pari all’1,8% del Pil) e genera un giro d’affari di circa 25 miliardi di euro. Considerando anche l’indotto (investimenti in opere pubbliche, turismo, trasporti, media tradizionali e media innovativi, occupati diretti ed indiretti, imprese di ogni classe dimensionale che operano nel settore, innovazione tecnologica ed export) si arriva a circa 3 punti percentuali di Pil.

Il valore della produzione direttamente e indirettamente attivato dallo sport è pari a oltre 50 miliardi di euro e si calcola che le entrate delle Amministrazioni pubbliche attribuibili al comparto ammontino a circa 5 miliardi di euro.

L’elevato interesse verso lo sport in Italia trova riscontro anche nei dati relativi ai media. Nel nostro paese sono presenti tre quotidiani nazionali che trattano esclusivamente di sport e registrano oltre 6 milioni di lettori al giorno, un numero molto elevato se si considera che il totale degli italiani che legge un quotidiano è pari a circa 24 milioni di persone. Il quotidiano più letto in assoluto in Italia è proprio un quotidiano sportivo che sopravanza come numero di lettori i due più importanti quotidiani generalisti. Negli ultimi anni si conta un numero crescente di rubriche televisive, quotidiane o settimanali, dedicate a temi sportivi. Nel 2010 sono state oltre 1300 le ore di trasmissione dedicate a programmi televisivi sportivi sulle reti pubbliche, cui si aggiungono altre 900 ore di contenuti offerti dai due primi gruppi televisivi privati non a pagamento. I dati forniti dalla Siae hanno evidenziato nello stesso anno oltre 141 mila spettacoli sportivi dal vivo ai quali hanno partecipato 27,5 milioni di spettatori paganti, per un volume di affari pari a 2 miliardi di euro.
Le fonti di finanziamento dello sport passano principalmente per tre canali1: a) individui e famiglie; b) aziende private; c) finanziamenti pubblici.
La spesa sostenuta direttamente dagli individui e dalle famiglie costituisce la principale fonte di finanziamento per lo sport in quasi tutti i paesi europei. A livello Ue si stima che il totale dei costi sostenuti dalle persone fisiche per lo sport ammonti a circa 100 miliardi di euro annui.
In Italia le spese per lo sport delle famiglie residenti ammontano a 22 miliardi di euro, pari al 2,3% del totale dei consumi, un importo equivalente alla spesa per le comunicazioni (telefonia, giornali, media) e pari al 17% circa delle spese alimentari. La principale voce di spesa è quella relativa all’abbigliamento e alle calzature (6,7 mld di euro), seguita dalle spese vere e proprie per lo sport attivo (3,3 mld) e dal turismo sportivo (2,9 mld).
I finanziamenti delle aziende private possono derivare da molteplici iniziative come: sponsorizzazioni (di eventi, società o federazioni sportive), acquisto di spazi pubblicitari in strutture sportive, vendita di beni e servizi alle società sportive a prezzi inferiori al mercato, donazioni etc. Le sponsorizzazioni in ambito sportivo assorbono circa il 90% del totale delle sponsorizzazioni, un ruolo rilevante è svolto dai media e dalle tv attraverso l’acquisto dei diritti legati agli eventi sportivi.
Oltre ai canali diretti, il finanziamento da parte degli individui e delle imprese avviene anche in modo indiretto mediante il pagamento di tasse e imposte.
La terza fonte di finanziamento è quella costituita dai contributi pubblici a favore dello sport. Le risorse pubbliche destinate allo sport hanno registrato una crescita media del 5% tra il 2001 e il 2009, cui ha fatto seguito un’inversione di tendenza nel 2010 (-16%), che ha portato il flusso annuo a circa 2,5 miliardi di euro. Oltre la metà della spesa viene sostenuta dai comuni (54%) seguiti da Stato (27%), regioni (11%) e province (8%). Le regioni che investono di più sono il Trentino Alto Adige, la Valle d’Aosta e il Friuli Venezia Giulia.
Nel confronto con gli altri paesi, l’Italia registra un ammontare di contributi pubblici significativamente inferiore in valore assoluto: circa il 50% in meno rispetto alla Gran Bretagna e alla Germania e circa il 65% in meno rispetto alla Francia. Questi paesi destinano allo sport un ammontare di spesa compreso tra il 3 e il 5% del Pil nazionale a fronte dell’attuale 2% italiano, valore che prima della crisi economica anche per l’Italia si collocava stabilmente al 3% del Pil.
Un ruolo assai rilevante per il sistema sportivo italiano è legato anche all’attività di volontariato. In Italia l’organizzazione sportiva può contare sul lavoro prestato in modo volontario da migliaia di persone all’interno delle strutture organizzative dello sport (associazioni sportive, federazioni, comitati territoriali etc.). Un’analisi condotta presso un campione di 11.000 associazioni sportive ha evidenziato come mediamente operino 10-12 volontari per associazione offrendo circa cinque ore di lavoro volontario a settimana. Si arriva pertanto, a livello nazionale ad un ammontare pari a circa 400 mila volontari e 225 milioni di ore di volontariato per un valore annuo quantificabile in 3,4 miliardi di euro di lavoro equivalente.
I numeri della pratica sportiva
L’ultima indagine Istat sulla pratica dello sport in Italia2, segnala come nel 2011 le persone con età superiore a 3 anni che hanno praticato sport siano state poco meno di 19 milioni (il 32,1% della popolazione nella stessa fascia di età). Di queste circa i due terzi ha praticato attività sportiva in modo continuativo, mentre un terzo in modo saltuario. Rispetto al 2008, anno di avvio della recessione economica in Italia, il tasso di partecipazione complessivo è aumentato di 1,1 punti percentuali, segno di un crescente interesse verso lo sport anche in un contesto sfavorevole dal punto di vista economico.

I progressi registrati nella pratica sportiva sono stati ancora più significativi se guardiamo all’ultimo decennio. Rispetto al 2001 si è registrato un aumento delle persone che praticano sport di 2,7 punti percentuali (pari a circa 1,6 milioni), a fronte di una contrazione di 1,2 milioni nel numero dei sedentari. La quota di italiani che nel 2011 ha dichiarato di non praticare sport né attività fisica nel tempo libero è pari al 38,3%, si tratta di oltre 22 milioni di persone.

A livello territoriale nel decennio 2001-11 la crescita dei praticanti è stata guidata prevalentemente dalle regioni settentrionali seguite da quelle del Centro Italia. Nelle regioni del sud la percentuale di coloro che praticano un’attività sportiva è rimasta pressochè invariata al 15%. La regione a registrare il valore più elevato è il Trentino Alto Adige (33%) seguito dalla Valle d’Aosta (29,3%) e dal Veneto (28,7%). Tra le regioni più popolose la Lombardia evidenzia un valore del 26,8%, mentre nel Lazio la quota scende al 22,1%, un livello in linea con la media nazionale.
I più alti tassi di partecipazione alla pratica sportiva si riscontrano nella fasce giovanili della popolazione (6-17 anni) poi, con l’aumentare dell’età, si registra una flessione. Il valore più elevato appartiene alla classe di età compresa tra gli 11 e i 14 anni nella quale circa i 2/3 dei ragazzi pratica uno o più sport.
La pratica sportiva presenta un gender gap con tassi di partecipazione più elevati della componente maschile per tutte le classi di età. In media nel 2011 praticano un’attività sportiva, in modo continuativo il 25,9% delle femmine rispetto al 38,6% dei maschi. Negli ultimi dieci anni l’aumento della pratica sportiva ha registrato un incremento analogo per entrambi i sessi, mantenendo il gap inalterato.
Nonostante i progressi registrati a livello nazionale permane un divario con molti paesi europei. Un’indagine condotta da Eurobarometro nel 2010 su 27.000 cittadini europei ha rivelato come il 40% della popolazione della Ue pratichi attività sportive almeno una volta alla settimana a fronte di un 25% quasi completamente inattivo.
I dati evidenziano un’ampia variabilità. In cima alla graduatoria si trovano i paesi del Nord Europa con valori che arrivano al 72% in Svezia e Finlandia e al 64% in Danimarca. In Italia, pur non essendo i dati confrontabili con quelli dell’Istat, i risultati evidenziano una percentuale di persone che praticano sport pari al 29%, un valore di oltre 10 punti percentuali sotto la media Ue. Anche non considerando i paesi nordici come benchmark di riferimento, l’Italia presenta un ritardo rispetto anche a paesi più simili come la Germania (49%), la Francia (48%) e il Regno Unito (36%).
Analoga tendenza si registra tra i sedentari che nella Ue in media ammontano al 39% del totale con oscillazioni tra il 31 e il 34% in Germania, Regno Unito e Francia e che in Italia salgono al 55% della popolazione.
I ricavi dell’industria sportiva nel mondo
Uno studio di A.T. Kearney3fornisce una serie di spunti interessanti sull’importanza dell’industria sportiva nel mondo. Una stima relativa al valore del business legato allo sport a livello globale oscilla tra i 350 e i 450 miliardi di euro. Questa stima include la costruzione di infrastrutture, il mercato di articoli sportivi, i prodotti in licenza e gli eventi sportivi e tutto l’indotto legato a diritti tv, biglietteria, etc.

Nonostante le difficoltà palesate da alcune discipline, il fatturato dell’industria sportiva cresce a un ritmo superiore a quello del Pil nazionale in molti paesi del mondo. Nel 2009 il mercato degli eventi sportivi a livello mondiale (biglietteria e ricavi da media e marketing) è stimabile in circa 45 miliardi di euro, al primo posto assoluto figura il calcio con 19,5 miliardi di euro (43% del totale) seguito dal football Usa (5,8 mld), dal baseball (5,5 mld), dalla formula uno (3 mld) e dal basket (2,7 mld). Il tennis con 1,9 mld di euro figura al 7° posto con una quota pari al 4% del totale, un valore pressochè analogo a quello dell’hockey e pari a circa un decimo rispetto a quello del calcio. Solo in Europa il calcio genera circa 16 mld di euro con i campionati delle cinque leghe più importanti (Inghilterra, Germania, Francia, Italia e Spagna) che insieme spiegano il 50% del totale.

Tra il 2000 e il 2009 il ritmo di crescita dei ricavi dell’industria sportiva è risultato pari a 3,8 volte la dinamica di crescita del Pil nel Regno Unito, a 3,5 volte in Francia e in Germania e a 1,9 volte quella del Pil negli Usa. Nonostante gli elevati tassi di sviluppo del Pil anche nei paesi BRIC il ritmo di crescita dell’industria sportiva è risultato più elevato (8,2 volte l’incremento del Pil in Russia, 1,7 in Brasile, 1,6 in Cina e 2,1 in India). Le previsioni per l’industria nel suo complesso rimangono favorevoli anche per gli anni a venire.
Lo sport italiano e i risultati olimpici
Lo sport italiano si colloca storicamente nella fascia alta delle classifiche internazionali, sia relativamente agli sport estivi sia a quelli invernali, rispettivamente al 6° e all’11° posto assoluto nei medaglieri olimpici di tutti i tempi. A livello Olimpico nelle ultime 4 edizioni dei Giochi l’Italia si è posizionata tra il 7° e il 9° posto.

Gli altri paesi che nello stesso arco temporale si sono piazzati sempre tra i primi dieci sono: Stati Uniti, Cina, Russia, Germania, Francia, Gran Bretagna e Australia. Nei giochi olimpici dell’ultimo ventennio l’Italia ha raggiunto i migliori risultati in termini di medaglie con una media pari nel periodo a 29 medaglie per edizione nelle Olimpiadi Estive (rispetto alle 18 del periodo precedente) e a 12 medaglie in quelle Invernali (rispetto alle 3,5 del periodo precedente) mantenendo sempre un elevato livello di partecipazione, pari a circa il 60% delle gare in programma.

Questi risultati sono stati ottenuti in un contesto sempre più competitivo. Negli Sport Estivi è raddoppiato il numero dei paesi partecipanti che a partire dal 2000 hanno raggiunto i 200, con un numero di sport pari a 32 (un terzo in più rispetto a quelli del ventennio precedente) e un aumento del 40% di gare di specialità in programma. Negli Sport Invernali è quasi raddoppiato il numero dei paesi partecipanti e sono più che raddoppiate le gare di specialità in programma. Nell’ultima edizione dei Giochi Estivi a Londra l’Italia si è confermata tra le prime dieci (8° posto), mentre negli Sport Invernali ha evidenziato una minor competitività rispetto al passato ottenendo a Vancouver solo il 16° posto. Tra le numerose discipline olimpiche un forte contributo in termini di medaglie è venuto dalla scherma, dal tiro, dal nuoto e dal canottaggio. Nelle ultime due edizioni l’Italia ha ottenuto medaglie in 18 diverse discipline. Risultati migliori, tra i competitor sono stati ottenuti solo da Francia e Germania. Nonostante le difficoltà legate alla recessione e un minor flusso di contributi pubblici l’Italia nell’edizione 2012 dei Giochi Olimpici Estivi ha ottenuto 28 medaglie, una in più rispetto a quelle di Pechino 2008, salendo di una posizione nel medagliere rispetto a quattro anni prima.


David Ferrer sul maxischermo.
Sotto i relatori

PINK POWER: DONNE DI SPORT AL POTERE. UN LIBRO A SOSTEGNO DELLA LOTTA AI TUMORI DEL SENO

Giovedì 16 maggio 2013, ore 10.30 - Sala Giunta del Coni

Donne di sport, donne al potere. È questo il tema delle undici interviste raccolte in PINK POWER, il libro a cura di Gianluca Boserman e Tiziana Pikler che verrà presentato giovedì 16 maggio 2013 alle ore 10,30 presso la Sala Giunta del CONI (Largo Lauro de Bosis, n. 15)
Dopo le recenti elezioni del CONI, politiche e regionali non si può più parlare di èlite rosa solo per i risultati ottenuti dalle donne sui diversi campi di gara. Sono ben 11 infatti le atlete o ex atlete che hanno tentato la via della politica e dieci di loro, tra ambito CONI (Giunta e Federazioni), Parlamento e Regioni hanno confermato o si sono aggiudicate per la prima volta un posto dirigenziale.
Chi sono? Maria Teresa Baldini, Laura Coccia, Antonella Dallari, Manuela Di Centa, Alessia Filippi, Josefa Idem, Lara Magoni, Fiona May, Alessandra Sensini, Valentina Turisini e Valentina Vezzali.
Alle magnifiche undici, gli ideatori dell’iniziativa editoriale hanno aggiunto altre due interviste ad Antonio Rossi e Jury Chechi, a diverso titolo impegnati nel prossimo evento mondiale che verrà ospitato in Italia, l’Expo 2015.
Il libro, con la prefazione del Presidente del CONI Giovanni Malagò, è edito da Storie di Sport (prezzo di copertina: 13,00 euro) ed è stato realizzato con Impresa Donna della Confesercenti.
Una parte dei proventi delle vendite sarà devoluto alla Susan G. Komen Italia per sostenere la lotta ai tumori del seno.

Gianluca Boserman. Giornalista con una ventennale esperienza di carta stampata, radio, siti web e uffici stampa. È stato Vice Capo Ufficio Stampa ai Mondiali di Nuoto a Roma nel 2009 e al Cinquantenario delle Olimpiadi di Roma 1960 nel 2010; Capo Ufficio Stampa ai Mondiali di Beach volley a Roma nel 2011.

Tiziana Pikler. Giornalista professionista dal 2003, ha pubblicato il primo articolo nel 1994. È alla sua seconda esperienza editoriale dopo il libro “Il gioco e lo sport nelle arti pittoriche. Dalle origini all’Ottocento”, vincitrice del premio CONI 2012 nella sezione tecnica.

L'invito
La copertina

lunedì 13 maggio 2013

LA PRESENTAZIONE DEGLI INTERNAZIONALI BNL D’ITALIA AL MAXXI

Arte e sport insieme. Quale miglior connubio di quello espresso in occasione del sorteggio dei tabelloni principali degli Internazionali BNL d’Italia della 70esima edizione degli Internazionali BNL d’Italia.
Sabato 11 maggio, infatti, l’appuntamento con i main draw si è svolto nella piazza e nella lobby del MAXXI (Museo Nazionale delle Arti Contemporanee). Vi hanno preso parte Fabio Fognini, Andreas Seppi, Roberta Vinci, Flavia Pennetta e Jelena Jankovic.
Per l’occasione, torneranno ad accendere la piazza del museo e gli spazi del torneo i grandi fiori rossi dell’installazione YAP 2011 (Young Architects Program), progettati dallo studio romano stARTT.
Infine, dall’11 al 26 maggio, chi si recherà al Museo con il biglietto degli Internazionali BNL d’Italia avrà un biglietto d’ingresso ridotto (8 euro invece di 11 euro).
 

GRANDE FESTA PER I 25 ANNI DELL'AONI

Finalmente un vero e proprio Galà dello Sport. In America gli avrebbero dato la diretta televisiva in prima serata”. Il commento è di Michele Maffei, presidente A.M.O.V.A. L’occasione del Galà dello Sport è stata la celebrazione dei 25 anni dell’Accademia Olimpica Nazionale Italiana. Una grande festa, voluta dal presidente del CONI Giovanni Malagò, che si è tenuta in un Salone d’Onore completamente pieno in ogni ordine di posto.
Grande emozione espressa dal presidente dell’AONI, Mauro Checcoli, che ha premiato i Presidenti del CONI che si sono alternati negli ultimi 25 anni: Franco Carraro, Arrigo Gattai (alla memoria), Mario Pescante, (era assente Giovanni Petrucci) e Giovanni Malagò. Riconoscimento anche per il Presidente dell’Accademia Olimpica Internazionale, il greco Isidoros Kouvelos. Nel corso delle celebrazioni sono stati consegnati i Premi “Giulio Onesti” per il 2013, assegnati a Pietro Mennea (alla memoria, ritirato dalla moglie Manuela) e ad Alex Zanardi, campione paralimpico a Londra 2012.
E’ stato infine dato un premio anche a tutti i portabandiera olimpici e paralimpici, invernali ed estivi. Erano presenti Miranda Cicognani (Helsinki 1952), Fides Romanin (Oslo 1952), Raimondo D’Inzeo (Messico 1968), Abdon Pamich (Monaco 1972), Sara Simeoni (Los Angeles 1984), Pietro Mennea (Seul 1988, ritirato dalla moglie Manuela), Giuseppe Abbagnale e Luca Pancalli (Barcellona 1992), Paola Fantato (Atlanta 1996), Carlton Myers (Sydney 2000), Dorotea Agetle (Salt Lake City 2002), Carolina Kostner e Melania Corradini (Torino 2006), Francesco Porcellato (Pechino 2008), Giorgio Di Centa e Gianmaria Dal Maistro (Vancouver 2010).
Da segnalare che nel video ufficiale delle celebrazioni per i 25 anni dell'A.O.N.I. è stata inserita anche la copertina de "Il gioco e lo sport nelle arti pittoriche. Dalle origini all'Ottocento" di Tiziana Pikler, con la prefazione di Mauro Checcoli. 
Mauro Checcoli premia Giovanni Malagò