domenica 9 dicembre 2012

"IL GIOCO E LO SPORT NELLE ARTI PITTORICHE. DALLE ORIGINI ALL'OTTOCENTO" AL FICTS

Lo sport e l’arte si sono incontrate al cinema. Venerdì 7 dicembre 2012, nell’ambito di Sport Movies & TV 2012 – 30° Milano International FICTS Fest, è stato presentato il libro “Il gioco e lo sport nelle arti pittoriche. Dalle origini all’Ottocento” di Tiziana Pikler, vincitore del XLVI Premio CONI per la sezione tecnica.

All’iniziativa, promossa dal Professor Franco Ascani, Presidente FICTS e membro della Commissione Cultura ed Educazione Olimpica del CIO, ha partecipato, insieme all’autrice del libro, Mauro Checcoli, Presidente dell’Accademia Olimpica Nazionale Italiana e Viola Piashko, autrice dell’opera “In cerca dell’armonia” vincitrice dell’Olympiart Contest 2012.

"Con questo libro Tiziana Pikler ha aperto una strada nuova per legare lo sport all'arte, attraverso le arti pittoriche che rappresentano un patrimonio inestimabile", ha dichiarato Mauro Checcoli.

"Il libro è in mano al CIO", ha detto Franco Ascani, "a gennaio ci incontreremo di nuovo per valutare la possibilità di dare un seguito a questo lavoro".

Moderatore dell’incontro è stata Elena Delfino, giornalista e pittrice alla quale va un ringraziamento particolare.

Da sinistra: Franco Ascani, Mauro Checcoli, Elena Delfino e Tiziana Pikler

domenica 2 dicembre 2012

PEGGY GUGGENHEIM: CAPOGROSSI RICHIAMA OLTRE 70.000 VISITATORI

53 giorni d’apertura e oltre 70.000 visitatori per la grande retrospettiva che la Collezione Peggy Guggenheim dedica, fino al 10 febbraio 2013, a Giuseppe Capogrossi, realizzata in collaborazione con la Fondazione Archivio Capogrossi, Roma. La mostra ha registrato dal 29 settembre a oggi una media giornaliera di oltre 1.300 persone, che hanno potuto ammirare il percorso artistico del pittore romano, minuziosamente ricostruito dal curatore Luca Massimo Barbero. Le oltre settanta opere esposte presentano la produzione completa di uno degli indiscussi protagonisti della scena artistica italiana e internazionale del secondo dopoguerra. Oltre all’indubbio successo di pubblico, la mostra ha ottenuto pieno consenso anche da parte di critica e stampa nazionale e internazionale, che ha accolto l’antologica con entusiasmo, parlando di Capogrossi come di quell’“aristocratico testardo che abbandonò canottieri e ballerine per l’astrazione” (la Lettura, Corriere della Sera), il cui “segno astratto contiene il mondo” (la Repubblica) e le cui tele raffigurano “un universo sospeso tra colore e astrattismo” (il Venerdì di Repubblica).

Passando attraverso l’analisi di quel suo alfabeto segnico, che ha fatto identificare l’artista con il gusto dell’Italia degli anni ’50 e ’60, i lavori esposti a Venezia spaziano dai capolavori figurativi degli anni ’30, ai grandi formati degli anni ’60. “Celebrare oggi Capogrossi è un compito necessario” sostiene il curatore “per presentare al pubblico internazionale una delle figure più complete e centrali dell’arte europea del secolo trascorso. Il suo percorso è ricco di una lucida ricerca di ‘primordialità’, di una chiarezza d’origine e d’indipendenza”.

Accompagna la mostra un esaustivo catalogo, un nuovo studio monografico a cura di Luca Massimo Barbero, edito da Marsilio Editori, che raccoglie undici saggi che riscostruiscono in modo attento e puntuale il percorso artistico capogrossiano, dagli esordi figurativi alla grande celebrazione degli anni ‘50, le sue esposizioni, i rapporti con la critica nazionale e internazionale.

Tutti i giorni alle 15,30 la Collezione Peggy Guggenheim offre al pubblico visite guidate gratuite della mostra.

La mostra